Mimmo Jodice, fotografo visionario, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte. Esplora lo studio del colore e i tratti distintivi che caratterizzano il suo linguaggio visivo.

Mimmo Jodice è una figura centrale nel panorama della fotografia contemporanea. Nato a Napoli nel 1934, Jodice ha sviluppato uno stile unico che combina l’analisi meticolosa dei dettagli con una sensibilità poetica. Il suo lavoro è caratterizzato da una profonda esplorazione del colore e dalla capacità di trasformare soggetti ordinari in immagini straordinarie.
Uno dei tratti distintivi di Jodice è il suo uso innovativo del colore. Mentre molti fotografi contemporanei si concentravano sul bianco e nero, Jodice ha scelto di esplorare le possibilità offerte dalla fotografia a colori. Il suo approccio al colore non è mai stato puramente estetico, ma piuttosto un mezzo per esplorare e rappresentare la realtà in modo più profondo e sfaccettato.

I suoi amici più affezionati
Jodice ha avuto una serie di collaborazioni importanti con altri artisti e intellettuali che hanno influenzato il suo lavoro. Tra questi, possiamo citare:

  • Lucio Amelio: Gallerista e amico di Jodice, con il quale ha lavorato su diversi progetti, esplorando l’intersezione tra fotografia e arte contemporanea.
  • Achille Bonito Oliva: Critico d’arte che ha sostenuto e promosso il lavoro di Jodice, contribuendo a farlo conoscere a livello internazionale.
  • Giulio Paolini: Artista concettuale che ha condiviso con Jodice l’interesse per il paesaggio e la rappresentazione visiva del territorio.
  • Enzo Cucchi: Pittore e scultore italiano, con cui Jodice ha collaborato per esplorare nuove modalità di rappresentazione della realtà urbana.

Le opere di Jodice sono state esposte in numerose mostre importanti sia in Italia che all’estero. Tra le più significative ricordiamo:

  • “Mediterraneo”: Una mostra che ha esplorato il paesaggio e la cultura del Mediterraneo attraverso gli occhi di Jodice, documentando la bellezza e la complessità di questa regione.
  • “Transiti”: Una mostra che ha unito fotografia, letteratura e urbanistica per raccontare la storia e l’identità delle città italiane.
  • “Eden”: Una mostra personale a Palazzo Reale di Napoli, che ha celebrato il rapporto tra uomo e natura nelle opere di Jodice.
  • “Attesa”: Una mostra che ha esplorato il concetto di attesa e sospensione nel lavoro di Jodice, presentata in diverse sedi internazionali.

I viaggi di Jodice:
hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua carriera. Ogni luogo visitato ha lasciato un’impronta nel suo lavoro, dal paesaggio urbano delle città italiane ai paesaggi rurali delle campagne. La sua capacità di cogliere la bellezza nel quotidiano è stata una costante nella sua carriera, e la sua attenzione ai dettagli ha permesso di trasformare scene ordinarie in composizioni straordinarie.

La fusione tra fotografia e pittura:
è un tema ricorrente nel lavoro di Jodice. La sua capacità di utilizzare la fotografia per creare immagini che evocano la pittura è stata una delle sue caratteristiche distintive. Questo approccio è evidente nella sua “fantasia visionaria”, un concetto che descrive la capacità di Jodice di vedere il mondo con occhi nuovi, trovando la bellezza in soggetti banali e trasformandoli in opere d’arte.

Immersione nella Fotografia e Pittura di Gio’ Pasta: https://www.giopasta.com/

Come artista, sono stato profondamente affascinato dalla fusione tra fotografia e pittura, un concetto che Mimmo Jodice ha saputo esplorare con maestria. Posso dire che magicamente ho introdotto un dialogo con Jodice quando egli stesso indaga il Mediterraneo fin dai precedenti lavori con uno sguardo che ne rintracciava i depositi delle culture greca e romana. Ebbene, questo viaggio a ritroso nel tempo mi fece pensare a come dar vita a questi capolavori del passato, ma ancor vivi oggi grazie a Jodice.

“LA DEA DEL MARE”
Mi venne un’intuizione: Teti, è un personaggio della mitologia greca. Era la più bella delle Nereidi, discendente di Oceano. Aveva anche il dono della metamorfosi che contribuiva ad accrescerne il fascino, tanto da sedurre il polpo, anch’esso abilissimo nel trasformarsi, che a sua volta ne rimaneva coinvolto, entrando in un vero e proprio rituale di corteggiamento. “Il gioco delle parti”: in questa scena i due protagonisti si scambiano i ruoli alternandosi in una sorta di danza acquatica come messaggio d’amore; vi presento l’opera: https://www.artmajeur.com/gio-pasta/it/opere-d-arte/16085326/the-game-of-parts

Nelle metafore della nostra vita quotidiana, siamo sempre soggetti al “gioco delle parti”: se non c’è comunicazione, in assenza del processo di ricezione, la comunicazione richiede almeno due individui entrambi in grado sia di trasmettere che di ricevere messaggi elaborati in un codice comune.