Fonti, Flussi, Onde. L’acqua tra metafora e mito nel pensiero dell’acquanauta Gio’ Pasta.
“Acquaria”, nella rappresentazione pittorica fantastica, ha il valore di raffigurare determinate ideazioni filosofiche, mette in risalto l’uso figurato delle forme acquee,
alla molteplicità del suo movimento.
Libera la fantasia, attingendo a quel “flusso” eterno, immagini costellate di sorgenti e fiumi, oceani e bufere, acquanauti spettatori immersi nella propria anima, isole
emerse e spiagge modellate dall’acqua.
La forma più semplice è la goccia, ovunque possibile l’acqua tende a ripiegarsi in se stessa per formare superfici sferiche o curvilinee. Il feto umano galleggia sospeso
nel liquido amniotico umano.
Gio’ Pasta conduce la “nave” miracolosa attraverso le tempeste delle passioni che agitano l’animo o gli alti e bassi della fortuna che possono anche condurre al naufragio.
L’acqua rinnova il destino di ogni essere umano, “lava dalla macchia”,
agisce anche sui corpi cancellandone il malessere. L’uomo comune, oggi non ha più la sensazione che l’acqua abbia qualcosa a che fare con le esperienze interiori; invece
molti studiosi sostengono il contrario: dicono che attraverso il simbolismo dell’acqua è possibile venire in contatto con le più autentiche energie vitali,
energie in continuo movimento sul fondo inconscio della psiche.